La vita del finocchio è di due anni ma è nel primo anno che si sviluppa di più, formando foglie e radici, mentre il secondo anno la pianta si dedica a produrre fiori e frutti. Le parti che usiamo per la nostra alimentazione sono le foglie bianche o verde molto chiaro, di consistenza carnosa, che formano alla base della pianta una specie di palla chiamata grumolo o falso bulbo. Quando il grumolo ha la forma molto arrotondata, panciuta, si dice che è un finocchio maschio, adatto da mangiare crudo, mentre quando la sua forma è più allungata e appiattita, si dice che è femmina ed è più buono cotto. Sulla sommità dei grumoli crescono delle foglioline verde scuro che possiamo usare per aromatizzare i cibi, al posto del finocchio selvatico. I suoi fiorellini gialli, che sbocciano in estate, sono raggruppati a formare piccoli ombrelli come quelli della carota, del prezzemolo e del sedano, tutte piante appartenenti alla famiglia, appunto, delle ombrellifere. Infine i frutti, erroneamente chiamati semi, sono ovati e grigi e hanno il caratteristico gusto di anice.La regione in testa nella coltivazione dei finocchi è l’Emilia Romagna seguita dalla Puglia e poi dalla Campania